Roma, 25 ott – A settembre 2019 si registrano segnali positivi per l’export verso i paesi extra Ue in termini sia congiunturali sia tendenziali. Si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, un aumento congiunturale sia per le esportazioni (+2,5%) sia per le importazioni (+2%). L’incremento congiunturale delle esportazioni interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, risultando più sostenuto per i beni di consumo non durevoli (+3,3%) e i beni strumentali (+2,6%). Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più intenso per l’energia (+4,2%) e i beni di consumo non durevoli (+4,1%). Gli acquisti di beni strumentali (-4,1%) sono invece in diminuzione.
Le esportazioni sono in marcato aumento su base annua (+9,4%). L’incremento è rilevante per i beni di consumo non durevoli (+24,6%) e i beni intermedi (+10,5%). A differenza delle esportazioni, le importazioni registrano una lieve flessione tendenziale (-0,1%) determinata dall’energia(-8,7%).
Il saldo commerciale a settembre 2019 è stimato pari a +1.530 milioni, in forte aumento rispetto a +91 milioni di settembre 2018. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +47.789 milioni di gennaio-settembre 2018 a +50.864 milioni di gennaio-settembre 2019). Un marcato aumento tendenziale contraddistingue le vendite verso Giappone (+39,5%) e Svizzera (+31,5%). Al contrario, l’export verso paesi Mercosur (-7,9%), paesi Opec (-5,5%) e Cina (-2,6%) è in forte diminuzione.