Roma, 14 nov – La Cnmi (Camera nazionale della moda italiana) ha pubblicato le “Linee guida influencer”, un documento elaborato dal Tavolo digital, istituito nel 2018 dall’Associazione presieduta da Carlo Capasa, con il supporto di due avvocati di Deloitte legal Studio associato. Nell’ultimo decennio i social network si sono rivelati uno strumento efficace per raggiungere nel più breve tempo un vasto pubblico di potenziali clienti. Secondo una ricerca Eurostat quasi la metà delle imprese europee, indipendentemente dalla loro dimensione, utilizza almeno uno strumento tra social network, blog, siti di content-sharing e wikis come mezzo di comunicazione, con un incremento significativo rispetto al 2013. Non solo, l’Osservatorio Influencer Marketing (OIM) di Ipsos e Flu ha rilevato che il 62% delle persone intervistate ha acquistato ciò che ha visto consigliato sui social network dagli influencer.
Gli influencer, dunque, si sono rivelati uno degli strumenti di marketing più efficaci grazie all’immediatezza del messaggio che trasmettono. Si tratta di soggetti che hanno la capacità di influenzare i consumatori nella scelta di un prodotto o nel giudizio su un brand. Ma trovandosi a operare in un settore che ha caratteristiche peculiari sotto il profilo relazionale, di immagine e di reputazione, le regole applicabili a molti altri settori diventano poco gestibili per gli operatori della moda.
Come riporta Milano Finanza, sono questi i presupposti che hanno spinto Cnmi, che rappresenta i principali brand della moda italiana, a farsi portavoce delle esigenze dei propri associati dando vita a un tavolo di lavoro per la discussione degli aspetti più rilevanti tra i maggiori fruitori dell’attività promozionale svolta dagli influencer. In particolare ci si è resi conto che l’utilizzo degli hashtag #ad o#adv può rivelarsi fuorviante e comunicare un messaggio errato al consumatore. Nel documento le best practices che i brand del settore dovrebbero, con lo scopo di aprire un dialogo con le istituzioni, anche in vista di futuri provvedimenti legislativi in materia. Il testo punta a rivolgersi anche ai social network maggiormente interessati e agli influencer.
Le linee guida si compongono di 3 parti. Illustrano le quattro buone pratiche che i brand dovrebbero attuare, ossia redazione di una policy, stipula di un contratto con l’influencer, rinvio alla policy e condotta da adottare in caso di regali. Oltre a ciò, il documento propone un elenco di sei proposte da rivolgere alle autorità internazionali e nazionali. In generale riguardano regali e prestiti, la definizione dell’ambito specifico di utilizzo degli hashtag #ad, #adv e #sponsored e la regolamentazione della partecipazione agli eventi. Infine, le linee guida prevedono alcune proposte destinate alle piattaforme social per definire strumenti che ,da un lato consentano una comunicazione trasparente a tutela del consumatore, dall’altro facilitino le attività di disclosure di brand e influencer.