Roma, 19 nov. – Moody’s prevede una crescita economica a rilento in Italia, nel suo rapporto sull’economia globale, l’agenzia di rating stima una espansione del Pil limitata allo 0,2 per cento quest’anno, cui dovrebbe seguire un “esiguo” più 0,5 per cento nel 2020 e un più 0,7 per cento nel 2021. “Basiamo le nostre previsioni sull’assunto di un contesto politico più stabile – afferma l’agenzia nel Global Macro Outlook – un proseguimento dello slancio positivo nell’area euro assieme a politiche di bilancio e monetarie espansive, mix che porterà a una ripresa, sebbene tenue, dell’economia”.
Secondo Moody’s l’economia della Penisola ha ristagnato dal secondo trimestre del 2018, in parte a riflesso della frenata generale dell’area euro ma in parte anche a causa di fattori specifici nazionali. In particolare si sono fatti sentire le incertezze della politica e il rialzo dei costi di rifinanziamento del debito pubblico. La frenata del commercio globale e il protezionismo, poi, hanno pesato sul manifatturiero tricolore.
La tenuta della crescita occupazionale dovrebbe sostenere i consumi. Mentre il ridursi dell’incertezza politica e il miglioramento delle condizioni di finanziamento dovrebbero sostenere l’attività. Tuttavia “la misura bandiera del Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza – afferma Moody’s – continuerà a contribuire meno del previsto alla crescita dei consumi, dato che sia la platea sia glie sborsi sono stati più bassi di quanto inizialmente previsto”.
Il contesto generale è di una economia del G20 che procederà su ritmi inferiori alle medie storiche, con una frenata al più 2,6 per cento nel 2019 e 2020 e un più 2,8 per cento nel 2021 e resterà “vulnerabile” a rischi e sviluppi negativi.