Bruxelles, 20 nov. – Tutti i Paesi a rischio di non conformità con il Patto di Stabilità Ue, e in particolare l’Italia, dovranno prendere le misure necessarie a mettere i propri bilanci in regola, ma il “timing” di questi aggiustamenti non richiede un’azione immediata, se ne riparlerà in primavera. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione Ue per l’Euro, Valdis Dombrovskis, presentando le opinioni emesse dall’Esecutivo comunitario, oggi a Bruxelles, sulle manovre finanziarie degli Stati membri.
“Riesamineremo la situazione in primavera. Non diciamo che deve essere fatto immediatamente, per questo c’è una procedura diversa: se ci fosse un rischio di grave non conformità chiederemmo aggiustamenti immediatamente, come abbiamo fatto l’anno scorso con l’Italia. Oggi non lo facciamo”, ha spiegato Dombrovskis rispondendo ai giornalisti italiani.
“Per assicurare la piena conformità” dell’Italia, ha puntualizzato Dombrovskis, “sarebbe necessaria una riduzione dello 0,6% del deficit/Pil strutturale, che è considerevole”. In realtà, lo scostamento “è minore, perché se giudichiamo il ‘grossomodo conforme’ (‘broadly compliant’, ndr) si prevede un margine di tolleranza dello 0,5% del Pil. Inoltre – ha aggiunto -, ci sono le clausole di flessibilità per eventi eccezionali (richieste dall’Italia, ndr) che consentono un margine ulteriore dello 0,2% del Pil”.
“Ma bisogna dire – ha concluso Dombrovskis – che anche se teniamo conto di questo margine, non cambia la valutazione secondo cui esiste un rischio di non conformità”.