Roma, 19 dic – Boris Johnson punta a dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale nel suo programma di politica nazionale che sarà presentato oggi ai deputati in occasione del discorso dal trono della regina Elisabetta II.
Una settimana dopo la schiacciante vittoria dei Tories alle elezioni politiche anticipate, il tradizionale discorso della regina – 93 anni – segna l’apertura ufficiale di questa nuova sessione parlamentare.
“Il primo ministro è stato chiaro su quelle che reputa essere le priorità del Paese, vale a dire il servizio sanitario (Nhs), la lotta contro i crimini violenti, il livellamento verso l’alto di tutto il Paese e la realizzazione della Brexit”, ha dettagliato il suo portavoce.
Il programma di governo dovrebbe restare identico a quello del 14 ottobre. Prevede fondi supplementari per le scuole, migliori infrastrutture e pene detentive più pesanti per i reati commessi dai terroristi, secondo un comunicato del numero 10 di Downing Street.
Boris Johnson, che ha fatto breccia nell’elettorato popolare nelle regioni che fino ad ora erano controllate dai laburisti, ha assicurato che sarà alla guida di un “governo del popolo”, incaricato di assecondare le aspirazioni dei britannici in materia di servizi pubblici, giustizia sociale e ancora infrastrutture. La prima delle priorità resta l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, che ha assicurato sarà realizzata il 31 gennaio, dopo tre rinvii.
Il testo, che dovrà mettere fine a 47 anni di “matrimonio” complicato, dovrà essere adottato dopo le feste. Non ci sono più dubbi, ora che i conservatori dispongono di 365 seggi sui 650 della Camera dei Comuni.
Boris Johnson appare comunque già proiettato sul post Brexit. Vuole concludere un accordo commerciale con l’Ue in meno di un anno e ha in programma di vietare nella legge di applicazione dell’accordo di recesso qualunque proroga oltre il 2020 del periodo di transizione. Un’intransigenza che ha riacceso i timori di un’uscita senza accordo (No deal) che sarebbe negativa per l’economia. L’Ue ha ribattuto che farà il “massimo” per raggiungere un accordo prima della scadenza, avvertendo che un “No deal” avrebbe “un impatto maggiore sul Regno Unito” che sugli europei.
Oltre all’attenzione per la Brexit, Johnson annuncerà anche aumenti di miliardi di sterline nei finanziamenti per il servizio sanitario, indebolito da anni di austerity. Il premier ha già ribadito la sua promessa di altre 50.000 infermiere e la creazione di 40 nuovi ospedali. “Stiamo facendo il più grande investimento nel servizio sanitario nazionale a memoria d’uomo”, ha affermato.
Il programma politico del governo sarà discusso alla Camera dei Comuni, discussione seguita da una votazione a gennaio dei parlamentari. Da parte sua, il premier scozzese Nicola Sturgeon dovrebbe oggi riaffermare la volontà di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia.