Milano, 19 dic – Cresce l’interesse delle aziende italiane per l’Intelligent Automation. Come emerso dal report di Deloitte “Le prospettive future dell’Intelligent Automation, secondo le aziende italiane”, un’indagine sulle sfide e sulle opportunità attese dalla convergenza tra automazione e intelligenza artificiale – che ha coinvolto 26 Paesi a livello globale – l’Italia sconta ancora un certo ritardo nel contesto internazionale. Infatti, la diffusione dei progetti di automazione tra le aziende italiane è ancora relativamente limitata, principalmente a causa della mancanza di una strategia olistica e condivisa da tutta l’organizzazione (85% contro una media globale del 64%). Al tempo stesso, però, le imprese italiane rivelano uno spiccato interesse per i benefici derivanti dall’Intelligent Automation in termini di produttività (85%), efficienza (45%), accuratezza (40%), che si traducono poi in una riduzione dei costi fra il 22% e il 27% e un aumento dei ricavi dell’11%.
Nonostante gli evidenti vantaggi, sussistono diverse sfide che il top management italiano è chiamato ad affrontare sul fronte dell’Intelligent Automation: circa 1 azienda su 3 presenta un livello di IT readiness insufficiente a sfruttare le potenzialità delle tecnologie di automazione; il 55% rivela difficoltà nell’elaborare un business case a supporto di queste iniziative. Inoltre, il 70% percepisce la frammentazione dei processi quale principale ostacolo per l’adozione dell’Intelligent Automation, sebbene il reale problema sia rappresentato dall’assenza di input digitali per le soluzioni di automazione, mentre il 45% indica la resistenza al cambiamento e la mancanza di sufficienti capability quali possibili freni all’adozione dell’Intelligent Automation. Infine, l’85% delle imprese intervistate dichiara di non aver ancora calcolato quanti dipendenti dovranno essere riqualificati nel prossimo triennio a causa dell’impatto dell’Intelligent Automation.