Nuovi posti di lavoro e opportunità di fare impresa, soprattutto per i giovani: l’87,9% degli italiani crede che l’agricoltura sarà il motore della ripresa dopo il coronavirus. Il dato emerge dal primo report condotto dall’Osservatorio sul mondo agricolo di Enpaia e Censis, dal titolo “Il valore dell’agricoltura per l’economia e la società italiana post Covid-19”. Il trend è generalizzato lungo lo Stivale: la pensano così l’87,5% dei residenti nel Nordovest, l’88,2% nel Nordest, l’85,6% nel Centro e l’89,5% nel Sud-Isole. Oggi, dunque, l’agricoltura genera nel Paese aspettative elevate circa la sua capacità di volàno post-Covid. Del resto, i numeri raccontano un mondo in salute: 732 mila imprese attive, quasi 900 mila addetti, 44 mld di euro di export (+26,2% reale nel periodo 2014/19 e +15,9% rispetto al totale dell’economia del Paese.
“I consumatori non transigono”
ll lavoro nei campi non è più ritenuto di ripiego nel comune sentire degli italiani che anzi in larga misura, il 96,1%, reputa l’agricoltura importante per l’economia, l’86,5% la considera fonte essenziale di posti di lavoro e il 90,9% la ritiene utile per la promozione e l’attrattività turistica dei territori. Si tratta di un mondo di 732 mila imprese attive e quasi 900 mila addetti, che vale 44 miliardi di euro di export. “Il Covid-19 è stato un importante stress test anche per l’agricoltura – commenta il presidente del Censis Giuseppe De Rita – Anche nel clima di paura e incertezza del post-Covid, l’agricoltura resta strategica per creare nuove imprese e occupazione aggiuntiva. Dovrà però fare i conti con consumatori molto cauti nella spesa, che non transigono su qualità e sicurezza dei prodotti”. Secondo il presidente di Enpaia, Giorgio Piazza, “i dati emersi dall’Osservatorio Enpaia-Censis rafforzano una tendenza positiva del comparto agricolo che è un settore fondamentale e strategico del nostro sistema-Paese”.