Il Consorzio ERP Italia, tra i principali sistemi collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (rifiuti elettronici) e dei rifiuti di pile e accumulatori, ha chiuso il 2020 con una raccolta, e un conseguente invio al trattamento, di oltre 20mila (20.097) tonnellate di rifiuti AEE. Questo ammontare include il complesso dei conferimenti rispetto alle differenti categorie di classificazione, e poco più di 3.550 tonnellate di RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori) portatili.
I dati della raccolta
Disgregando il dato complessivo emerge che sono 2.200 le tonnellate raccolte di apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi che rientrano nella categoria R1 (frigoriferi, condizionatori, congelatori, etc.), 1.744 le tonnellate di grandi apparecchiature, come lavatrici e lavastoviglie (categoria R2), 6.493 le tonnellate di tv e monitor (categoria R3), 9.640 le tonnellate di IT e Consumer electronics, come computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici (categoria R4), e circa 20 le tonnellate di sorgenti luminose, come lampade e led (categoria R5). Di rilievo anche l’esito relativo alle operazioni di raccolta di RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori), giunte, nel 2020, a superare quota 3.550 tonnellate.
Produzione di energia
Di rilievo anche il dato che riguarda la quota di rifiuti elettronici destinati al recupero di materia e per la produzione di energia, che ammonta all’87,5% del totale di quanto raccolto, mentre si attesta all’8,26% la porzione avviata a valorizzazione e al 4,25% quella indirizzata allo smaltimento. Sul versante territoriale, La Lombardia si conferma la regione in cui la divisione italiana di ERP (European Recycling Platform fondata nel 2002 in risposta all’introduzione della Direttiva dell’Unione europea sui RAEE) raccoglie più volumi di rifiuti AEE (3.781.477 kg), con la provincia di Bergamo a fare la parte del leone sia sul fronte regionale che nazionale con 1.088.619 kg raccolti. A seguire, il Lazio (2.012.575 kg) e il Veneto (1.733.221 kg).