Avendo investito massicciamente sull’aggiornamento delle sue piattaforme, e grazie alla diffusione capillare della sua rete fisica e digitale, Poste Italiane ha svolto un ruolo cruciale nella strategia italiana di contenimento della pandemia e dei suoi effetti. E oggi è protagonista della campagna vaccinale con cui il Paese punta a uscire dal tunnel. Lunedì 8 marzo, nel giorno in cui in Italia si superava il numero di 100mila morti, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha riunito a Palazzo Chigi i ministri della Salute e per gli Affari regionali, Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, il Commissario straordinario per l’emergenza Paolo Figliuolo, il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e l’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante. Si è fatto il punto sullo stato di attuazione del piano vaccini e si è discusso degli interventi di carattere logistico che vedono Poste sempre più coinvolta nell’azione governativa di contrasto al Covid-19. Il ruolo di Poste è duplice. Da una parte si tratta di consentire ai cittadini di prenotare le vaccinazioni attraverso i diversi canali di cui il Gruppo dispone. Dall’altra, l’Azienda mette a disposizione la sua logistica per la distribuzione dei vaccini, tracciati dai sistemi informatici aziendali che ne seguono il percorso dall’atterraggio dei voli all’aeroporto di Pratica di Mare – dove si trova il sito nazionale di stoccaggio – fino alla distribuzione nelle Asl di tutta Italia.
Lungo la “catena del freddo”
Il trasporto – effettuato da Sda, il Corriere Espresso di Poste Italiane, insieme all’esercito – avviene nel rispetto della cosiddetta “catena del freddo”. Perciò vengono utilizzati contenitori specifici, isotermici, con masse raffrescanti che garantiscono il mantenimento della temperatura richiesta. Il tutto viaggia sui furgoni con celle refrigerate. Una piattaforma di controllo consente di verificare in tempo reale dove si trova tutto il materiale. Poste non è nuova a questo genere di missioni. Nei mesi scorsi i suoi automezzi hanno trasportato e consegnato 5 milioni di kit – siringhe, aghi, diluenti – e sono ormai centinaia i Comuni che usufruiscono del servizio di consegna a domicilio dei farmaci, garantito grazie all’accordo con una società specializzata. È un servizio semplice, capillare e flessibile, particolarmente importante in un periodo in cui alle categorie più deboli viene raccomandato di uscire di casa il meno possibile.
Vantaggio per tutti
Per quanto riguarda la gestione delle prenotazioni vaccinali, già diverse Regioni hanno deciso di affidarsi alla piattaforma multicanale di Poste. La piattaforma consente di gestire le prenotazioni online, attraverso il portale, o tramite il call center dedicato. Nelle regioni che hanno aderito è possibile prenotare anche attraverso gli ATM, inserendo la tessera sanitaria invece del Postamat; o anche tramite i postini che, ricevuta la richiesta, la inviano dai palmari che hanno in dotazione. È un meccanismo che porta vantaggi a tutti. Le Regioni utilizzano la piattaforma gratuitamente, senza spendere soldi per sviluppare nuovi portali. Il sistema sanitario può monitorare in tempo reale prenotazioni e vaccinazioni effettuate, migliorando quindi la capacità di programmare le une e le altre. La tecnologia si appoggia sulla rete cloud di Microsoft che consente di evitare problemi di sovraccarico e guasti. I dati sono sicuri e blindati, e questa è la premessa per immaginare che la piattaforma di Poste possa essere in futuro utilizzata per alimentare il passaporto vaccinale, semmai si decidesse di vararlo.
Servizi a valore aggiunto
In uno dei momenti più difficili della storia recente l’Italia sceglie dunque Poste per migliorare l’efficienza della campagna sanitaria. Lo può fare perché negli anni scorsi l’azienda (35 milioni di clienti, 13 mila uffici postali, 27 milioni di carte in circolazione e oltre 1 miliardo di transazioni l’anno) ha saputo modernizzare la propria infrastruttura IT, investendo 2,8 miliardi di euro nel Piano Deliver 2022. Ne hanno beneficiato settori quali le piattaforme cloud, la gestione dei dati e delle API (Application Programming Interface). Poste Italiane è ora in grado di prendere decisioni aziendali basate su elaborazioni in tempo reale e ha creato un ambiente sicuro di “Open Innovation”, in cui i partner specializzati possono essere integrati per dispiegare rapidamente nuovi servizi a valore aggiunto. Il più importante di questi partner si chiama Italia.