Intesa raggiunta: il Gruppo Poste Italiane pone le basi per il futuro con il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro per tutto il personale non dirigente, che sarà valido fino al 2023. L’accordo è stato siglato il 23 giugno insieme a tutte le sigle sindacali: un segnale importante che assume un significato ancor più forte in questo anno e mezzo segnato dal Covid. “Ognuno ha fatto la propria parte, con un grande senso di responsabilità”, ha commentato l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, intervenendo al Tg Poste. “È stata una nuova dimostrazione di amore per l’azienda, e ne siamo molto orgogliosi – ha esordito l’AD – Devo assolutamente ringraziare le sigle sindacali, perché in questi mesi ci sono stati anche momenti non facili, in cui abbiamo pensato di non farcela”.
Incontro a metà strada
Del Fante ha sottolineato come l’accordo sia stato possibile grazie a un incontro a metà strada, frutto di “un gesto di maturità da parte loro e sforzi da parte nostra, che sono andati anche oltre quello che avevamo pianificato e annunciato, in qualche maniera, ai mercati già a marzo. Però i lavoratori vengono prima di tutto e l’azienda c’è perché ci sono i dipendenti di Poste”. “Insieme al condirettore dottor Lasco e al responsabile delle Risorse Umane, il dottor Scappini, questo è il secondo contratto importante – ha evidenziato ancora – Ci tengo a dirlo perché il primo contatto, del 2017, riprendeva per e ritoccava per la prima volta i minimi contrattuali”.
In dettaglio
Poi, l’Amministratore Delegato è sceso nel dettaglio di alcuni aspetti contrattuali: “Tutti i dipendenti sanno che c’è una componente di una tantum da una parte e una componente di minimo dall’altra, che tocca proprio la busta paga. Di fatto, prima di questo Consiglio di Amministrazione, cioè prima della nostra presenza, i minimi erano fermi al 2012. Con questa seconda firma arriviamo ad avere gli aumenti contrattuali concordati fino al 2023. Quindi, ciò che abbiamo fatto oggi ha garantito 11 anni di incrementi salariali per i nostri dipendenti”.
Poste e il Paese
Del Fante si è poi soffermato sul ruolo svolto da Poste e da tutti i suoi dipendenti nel momento di estrema difficoltà del Paese, quando si è trovato catapultato nell’occhio del ciclone pandemico. “I nostri colleghi hanno dato un contributo unico a quello che il Paese ha vissuto – ha fatto notare – Lo dico ancora una volta, perché non mi stancherò mai di dirlo: Poste non si è mai fermata. Questo doveva essere riconosciuto a chi ha dimostrato grande dedizione e attaccamento all’Azienda”.
Aiuto non scontato
“Ci sono momenti in cui l’azienda c’è stata, con i dispositivi di sicurezza, con tutta la profilassi che abbiamo messo a disposizione dei dipendenti – ha aggiunto – Però non era scontato che tutti dessero quel tipo di contributo nella logistica e negli Uffici Postali nei frangenti più difficili della pandemia. Quindi ci sono stati momenti in cui l’azienda ha ricevuto questo impegno e il contratto è un momento in cui l’azienda lo ha riconosciuto. Come in tutte le relazioni, a volte ci sono aperture di credito che si devono fare anche un po’ in bianco”.
Landriano, logistica in grande
Sempre restando nell’estrema attualità, Del Fante si è soffermato anche sull’inaugurazione del nuovo Hub logistico di Poste Italiane, quello di Landriano, a metà strada tra Pavia e Milano: il più grande del Gruppo, con una dimensione pari a cinque volte piazza del Duomo, proprio nel capoluogo lombardo. Un’apertura che conferma ancora una volta l’evoluzione del settore e come Poste Italiane rappresenti sempre di più un riferimento per le politiche industriali del Paese. “Proprio nella logistica compiremo i prossimi passi – ha detto l’Amministratore Delegato – Vogliamo diventare un soggetto che, dallo spostare un pacco da un posto all’altro, inizi a fare dei servizi logistici a valore aggiunto. Perché la logistica non è solo spostare un pacco da un punto A a un punto B ma anche, per esempio, fare magazzino o trasportare quel pacco per tratte lunghe”.
In transizione
Del Fante ha quindi fatto riferimento alla possibilità di stringere “accordi con altre aziende, magari fare piccole acquisizioni o sviluppo organico”, cercando di “occupare sempre di più lo spazio logistico del nostro Paese, perché comunque questo aiuta sicuramente la transizione dalla posta, che piano piano purtroppo ogni anno diminuisce, a un nuovo mondo, che sarà necessariamente quello dei pacchi”. L’AD ha quindi concluso mettendo in risalto quanto l’Azienda sia convinta che “questo aiuti anche il sistema economico a essere più efficiente, perché comunque l’economia gira sulla base di scambi: più sono efficienti, meglio gira l’economia e più ci sono produttività e crescita, crescita della quale il nostro Paese ha molto bisogno”.
Qui sopra, l’intervista all’AD Matteo Del Fante