L’Italia vista da Arrigo Sacchi: “La Nazionale ha dimostrato carattere ma ora deve ritornare a essere lo splendido collettivo dove tutti gli undici si muovono all’unisono, avanti e indietro, collegati da un filo invisibile che è il gioco”. Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, nella sua rubrica “Secondo Sacchi”, l’ex commissario tecnico della Nazionale ha analizzato come di consueto la gara dell’Italia, che sabato scorso ha superato 2-1, non senza difficoltà, l’Austria, guadagnando così la qualificazione ai quarti di finale del Campionato europeo di calcio, dove venerdì 2 luglio, alle 21, affronterà il Belgio.
Vittoria figlia del carattere
Sacchi ha definito il successo contro l’Austria “una vittoria sofferta, figlia questa volta principalmente del carattere e della volontà”, ricordando allo stesso tempo che se l’Italia vorrà “continuare a sognare urge ritornare a essere un collettivo, perché uno per uno fa sempre uno, mentre uno per dieci fa sempre dieci”.
“Mancini grande allenatore”
L’ex CT ha riposto la propria fiducia nel suo collega ora al timone della Nazionale, Mancini: “Roberto è un grande allenatore e saprà che cosa non ha funzionato e per quale motivo, nel secondo tempo, si è stati in balia di un avversario di minore valore”. Prima di augurare l’in bocca al lupo agli Azzurri, il tecnico di Fusignano è anche entrato negli aspetti più tattici, facendo notare “che la copertura degli spazi, le distanze giuste, i tempi delle giocate, i sincronismi, gli smarcamenti e il pressing sono propedeutici per la vittoria”.