Tra i 7.000 italiani che hanno gioito sugli spalti di Wembley c’era anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Trentanove anni dopo Sandro Pertini – l’11 luglio proprio come nel 1982 – e quindici dopo Giorgio Napolitano, un altro Capo dello Stato che ha partecipato al trionfo azzurro, gioendo al gol del pareggio e dopo la parata decisiva di Donnarumma ai calci di rigore. Molto di più di una presenza istituzionale: dopo l’anno e mezzo più drammatico della recente storia del Paese, Mattarella ha voluto essere al fianco – idealmente – di tutti gli italiani, in una serata dall’altissimo valore emotivo. Che si pone come un punto di ripartenza per l’Italia, che va a sedersi calcisticamente sul tetto d’Europa. “Grande riconoscenza a Roberto Mancini e
ai nostri giocatori: hanno ben rappresentato l’Italia e hanno reso
onore allo sport”. Così il Presidente della Repubblica ha commentato a caldo a Wembley la vittoria della
Nazionale ai campionati europei di calcio.
L’11 luglio, data storica
Non è la prima volta che un capo dello Stato omaggia lo sport italiano e il calcio in particolare. Il Presidente della Repubblica, che è volato a Londra per la finale degli Europei di calcio vinta ai rigori contro l’Inghilterra, ha illustri predecessori “tifosi” che hanno presenziato in tribuna a finali degli Azzurri. Il primo fu Sandro Pertini nel 1982, in occasione del Mundial vinto dagli Azzurri di Bearzot. L’11 luglio, giorno della finale contro la Germania, volò a Madrid e assistette all’incontro a fianco di Re Juan Carlos e del Cancelliere Helmut Schmidt. Ad ogni goal Pertini scattava in piedi levando in cielo i pugni, mentre alla terza e decisiva realizzazione, dal labiale si intuì che gridava “Non ci prendono più, non ci prendono più”. Ma nella memoria collettiva, più delle sue esultanze, resta indelebile il rientro di tutta la squadra sull’aereo presidenziale e lo scopone scientifico in coppia con Zoff contro Bearzot e Causio.
Il Mondiale del 2006
Dopo 24 anni, il 9 luglio 2006, ecco un’altra finale. Questa volta con la Francia, anche questa vincente. E anche questa con il ‘primo tifoso’ d’Italia in Tribuna d’onore: Giorgio Napolitano. Il presidente volle premiare i 23 e lo staff tecnico con l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica, che fu consegnata al Quirinale.
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