La meccanica italiana si sta riprendendo più velocemente di quanto si potesse sperare a inizio anno. Questo è il dato che emerge dall’ultimo sondaggio diffuso da Anima Confindustria nella prima metà di luglio alle aziende associate. Due aziende su tre – all’interno di un campione eterogeneo e rappresentativo della quasi totalità dei settori di Anima – ha infatti dichiarato di prevedere una completa ripresa delle perdite subite nel 2020 entro la fine del 2021.
Le tendenze
A confronto con i valori pre-Covid, il 59,2% del campione prevede addirittura una crescita del fatturato rispetto al 2019, in molti casi maggiore o uguale al +5%. Ancora molte, invece, le aziende della meccanica che non vedono margini di ripresa fino al 2022-2023: per il 21% del campione, i risultati del primo semestre lasciano presagire perdite superiori al -5% nel 2021, rispetto al fatturato del 2019. Un dato che evidenzia come le prospettive di ripresa non riguardino in modo omogeneo tutte le aziende dell’industria meccanica , con risultati anche notevolmente diversi tra i comparti.
L’incasso
A livello di mercato interno, si riscontra un dato incoraggiante nell’abbassamento del ritardo negli incassi da parte dei clienti, fattore che indica un buon registro del flusso di cassa e un miglioramento generale dell’economia italiana. Se a dicembre 2020 il 44,7% delle aziende registrava ritardi negli incassi, oggi la percentuale è scesa al 22,2%.