“I portalettere sono diventati un volto amico di diverse persone, soprattutto anziane, in epoca di pandemia”, scrive “Il Nuovo Levante”, quotidiano locale della Liguria. Francesca, 28 anni, è di Sestri Levante e la sua zona di consegna è compresa tra Moneglia e Casarza Ligure. Lei e tanti altri portalettere di Poste italiane, sono passati dal deserto delle strade della Liguria durante il lockdown, al ritorno dei turisti in riviera passando per la lenta ripresa alla normalità dei mesi scorsi.
Voglia di normalità
“Il Nuovo Levante” riporta il suo racconto: “Moneglia è piena di turisti, anche stranieri come svizzeri e tedeschi – spiega Francesca al quotidiano locale – confrontandomi con altri colleghi, forse, ci sono più turisti a Sestri Levante che a Chiavari ma poco importa. C’è voglia di normalità”.
Per le persone anziane
Il Tigullio è una delle zone con la più alta percentuale di persone anziane, spesso sole. Per loro, come spiega “Il Nuovo Levante”, la consegna delle lettere e dei pacchi, da parte dei postini, rappresenta oggi un’opportunità unica per conversare con altre persone. “Ognuno ha la sua idea – prosegue il racconto di Francesca al quotidiano – c’è chi è favorevole al vaccino e chi no, chi mi racconta che ha fatto la prima dose, chi la seconda. Essendo volontaria presso la Croce verde di Sestri Levante a Casarza Ligure, mi sono vaccinata a febbraio. Non avevo timore del contagio mentre lavoravo anche perché, durante i mesi più duri dell’emergenza, i contatti fisici tra noi e gli utenti erano davvero ridotti al minimo grazie alle disposizioni di Poste italiane che, però, ha sempre garantito un livello altissimo di servizio”.