L’imprenditoria femminile cresce anche grazie a Poste Italiane. Se ne è parlato a una tavola rotonda organizzata da Mastercard dal titolo “Il sostegno all’imprenditoria femminile che guarda al futuro”. Poste Italiane ha dato il suo contributo per rafforzare l’impresa al femminile e renderla grande, solida e competitiva grazie ai servizi digitali, come ha spiegato Laura Furlan, direttore generale di PostePay Spa.
Donne al vertice
Oggi il 59% degli uffici postali ha una direttrice donna, poi si va sulle posizioni dei quadri e dirigenziali, che sono al 46%, e poi executive. Il Cda di Poste è per il 44%, femminile. “Per Poste Italiane questo è motivo di grande soddisfazione a livello internazionale – sottolinea Laura Furlan – visto che siamo quotati in Borsa. Siamo comparsi in due indici importantissimi. Uno è il Top 100 Globale, per un’area molto importante che è il Gender Pay Gap, ovvero per aver superato il tema della diversità di retribuzione”. Secondo Equileap, organizzazione leader nel mondo nella elaborazione di dati e approfondimenti sulla parità di genere in ambito corporate, Poste Italiane è tra i 19 gruppi a livello mondiale ad aver superato il dislivello salariale di genere; in particolare a Poste è stato riconosciuto il risultato raggiunto sul divario retributivo di genere in ogni fascia retributiva contribuendo a rendere l’Italia paese leader in tale ambito.
Gender-Equality Index
Il secondo indice citato da Laura Furlan è il Gender-Equality Index. Per il terzo anno consecutivo, Poste Italiane è presente anche nel principale indice internazionale di riferimento che valuta la qualità delle iniziative aziendali per l’eguaglianza e l’inclusione. La valutazione ottenuta da Poste è il risultato dell’esame di una serie di parametri: leadership femminile, valorizzazione dei talenti, parità salariale, cultura inclusiva, politiche per la prevenzione e contrasto di molestie sessuali, riconoscibilità come brand che promuove la parità.
Pagamenti digitali
Furlan descrive poi l’evoluzione del mondo dei pagamenti digitali: “Al momento – spiega – noi vediamo il 30% delle imprese che aprono servizi presso di noi facendo pagamenti digitali e logistica. Secondo me c’è ancora tantissimo da fare e speriamo, a livello locale, spiegato da direttici donne, che questo possa avvicinare ancora di più il pubblico delle imprese femminili”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste