“Sviluppare e proteggere il bene comune” è stato il tema di un panel di approfondimento nell’ambito del Salone del CSR e dell’innovazione sociale ospitato dall’Università Bocconi di Milano. Sostenibilità e responsabilità sociale al centro dell’incontro, moderato da Francesca Ricciardi, professoressa associata di organizzazione aziendale dell’Università di Torino. Presente anche Poste Italiane con Massimiliano Monnanni, a capo della funzione di Responsabilità sociale d’impresa nell’ambito della Struttura “Sviluppo sostenibile, rischi e compliance di gruppo” dell’azienda.
Community engagement: strategie e rischi
La discussione si è mossa attorno al cosiddetto “community engagement”, ossia la risposta delle aziende alle esigenze della società, anche attraverso il pieno coinvolgimento della stessa nelle iniziative. Perché, come indica il tema dell’incontro, “per essere sostenibili, non basta rispettare le norme e implementare le buone pratiche. Per contribuire davvero alla transizione ecologica occorre agire come membri attivi di una comunità. Questo comporta molte sfide per le aziende, a livello di valori, cultura organizzativa, capacità di pensiero e azione sistemica”.
Il progetto Piccoli Comuni
Diverse le strategie di Poste Italiane sul fronte del community engagement: l’azienda ha da tempo inserito la sostenibilità come principio strutturale delle politiche aziendali. Due sono gli asset chiave: la capillarità sul territorio, con oltre 12.000 uffici postali e la grande disponibilità di risorse umane, con 130.000 persone che vi lavorano. In quest’ambito, va ricordato il progetto “Piccoli comuni”, nato nel 2017 per volontà dell’AD Del Fante di imprimere un cambio di marcia relativamente al rapporto con i comuni sotto ai 5.000 abitanti, invertendo la regressione che era invece stata tendenza negli anni precedenti. La società si è fatta carico delle sollecitazioni arrivate dalle comunità locali, spaventate per la desertificazione ed ha deciso di investire sulla rete periferica, coinvolgendo gli enti locali, tanto che 6.000 amministratori locali sono stati invitati a Roma per segnalare le necessità dei territori, così da sistematizzare la presenza dell’azienda nelle comunità locali. Ne sono seguite operazioni quali l’abbattimento delle barriere architettoniche, connessioni internet gratuite e potenziamento degli uffici postali rispetto alle stagionalità, oltreché un miglioramento dei rapporti col terzo settore. In occasione del Pnrr, questo si è strutturato nel Progetto Polis, per la completa trasformazione degli uffici postali nei comuni fino a 10.000 abitanti in presidi polifunzionali della Pubblica Amministrazione, rendendo anche le strutture adeguate dal punto di vista della sostenibilità ambientale.