È diventata virale l’immagine di José, il figlio di Amadeus, colto da un colpo di sonno mentre assisteva al monologo notturno di Angelo Duro durante la seconda serata del Festival di Sanremo. Al di là delle ironie del web sulla poco fortunata esibizione del comico, José, chiamato così dall’interista Amadeus in onore dei fasti nerazzurri di Mourinho, è stato il primo tifoso del conduttore e direttore artistico del Festival. In prima fila, impeccabile al fianco di mamma Giovanna, il 14enne José – che su quella poltrona milioni di italiani hanno visto crescere di anno in anno – ha conquistato l’affetto del pubblico televisivo e dei social candidandosi a futuro social media manager del papà, in un Festival a tratti diventato un reality sul rapporto tra genitori e figli.
Un palco per genitori e figli
Che il Festival si sarebbe trasformato in una celebrazione per genitori e figli lo aveva anticipato nei primissimi minuti di questa 73esima edizione Roberto Benigni, addirittura commuovendo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (accompagnato dalla figlia). Nel suo omaggio alla Costituzione, il premio Oscar aveva ricordato agli italiani la presenza di Bernardo Mattarella, padre del nostro Capo dello Stato, tra i padri costituenti: una citazione che ha spinto il più importante fra gli ospiti dell’Ariston a portarsi la mano sul cuore, mostrandosi alle telecamere con gli occhi lucidi.
Papà orgogliosi e papà artistici
Ci sono stati, nella onnivora vetrina del Festival, figli orgogliosi dei genitori e genitori orgogliosi dei figli. L’orgoglio di papà è stato un giovane dal volto pulito e il cognome ingombrante, come del resto lo è stato – e un po’ lo è ancora – per il padre: Leo Gassmann, con Alessandro da casa scatenato a fare il tifo sui suoi frequentatissimi profili social: “Sono abituato a incontrare persone che mi ricordano mio padre – ha scritto l’attore, figlio del grande Vittorio – Ma entrare in un supermercato e sentire la canzone di tuo figlio batte tutto”. Nella serata dei duetti ha toccato il cuore la tenerezza con cui Eros Ramazzotti, invitato di lusso di Ultimo, ha definito il giovane “un figlio”, anche se solo artisticamente parlando. Sul palco, “papà” Eros e Ultimo hanno mostrato una chimica che va ben oltre i comuni bordi di periferia.
Padri assenti
L’Ariston è stato però ancora una volta il palcoscenico per parlare di rapporti tormentati tra genitori e figli. Lo aveva fatto Mahmood (vincendo) nel 2019, parlando di un padre che si faceva vedere solo quando voleva “Soldi” e lo ha fatto in questa edizione, con meno clamore (ma comunque piazzandosi secondo per la critica), un ormai maturo Gianluca Grignani interpretando a suo modo una struggente lettera-canzone che sa di perdono, ma anche di addio, a un padre distante.
Le mamme del Festival
E poi ci sono le mamme del Festival, anche loro sempre presenti sulla Riviera dei Fiori, fin dai tempi di “Tutte le mamme” (successo nel 1954) o da quelli relativamente più recenti di “Portami a ballare”, l’inno con cui Luca Barbarossa (vittoria al Festival nel 1992) chiedeva alla mamma di invitarlo a “uno di quei balli antichi che nessuno sa fare più”. Fedez la mamma l’ha portata a Sanremo e l’ha pure abbracciata e baciata mentre duettava con gli Articolo 31 sul verso “o mamma, mi ci vuol la fidanzata”. Alla fine, è risultata la cosa meno divisiva fatta dal rapper milanese in questi cinque giorni per lui molto intensi. Uno dei momenti più travolgenti lo si deve, neanche a dirlo, all’instancabile Gianni Morandi: “Fatti (ri)mandare dalla mamma”, cantata 60 anni dopo, con il giovane Sangiovanni ha fatto impazzire e ballare la platea dell’Ariston. Che ha invece riflettuto ascoltando la lettera a sé stessa di una mamma in super-carriera come Chiara Ferragni (“Quante volte la società fa sentire in colpa le donne perché vanno al lavoro stando dietro ai figli? Sempre”) ma anche il monologo di una madre mancata, Chiara Francini, tra le sorprese positive di questo Festival: “Rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita. A noi donne il senso di colpa ci rimbomba dentro”, sono state tra le parole più forti ascoltate in questo enorme reality per genitori e figli. E per fortuna che alla fine ci ha pensato il vincitore Marco Mengoni a dedicare il successo a tutte le donne, non solo mamme, di questo Festival.