Per Poste Italiane un “cervello” informatico ancora più grande per bloccare truffe e raggiri ai danni dei cittadini. Un lungo approfondimento del Corriere della Sera presenta il nuovo Centro per la prevenzione delle frodi dell’Azienda.
Arginate frodi per 50 milioni
Il Centro è stato presentato ieri e ha l’obiettivo, spiega il quotidiano, “di tenere sotto controllo un universo che registra circa 2,5 miliardi di transazioni all’anno per un valore pari a 200 miliardi di euro”, ovvero le dimensioni dell’operatività generata da 35 milioni di clienti di Poste Italiane attraverso l’utilizzo di servizi, applicazioni, carte di pagamento, tablet e smartphone. “I dati relativi all’ultimo anno segnalano che il team di 100 esperti dedicato alla prevenzione delle frodi è intervenuto in oltre un milione di occasioni ritenute a rischio, arginando tentativi di frode per un valore complessivo che sfiora i 50 milioni di euro. I dati sul presidio contro le truffe e i raggiri evidenziano che nel caso delle carte di pagamento le frodi ai danni di clienti di Poste Italiane sono risultate in calo del 50%. E le verifiche sulle attività di Poste Vita nei primi mesi del 2023 hanno registrato 6.200 interventi, una mole di operazioni che ha scongiurato frodi per importi considerevoli” fa notare il Corriere della Sera.
Intelligenza artificiale e squadra antifrode
In questo contesto, Poste ha deciso di potenziare i controlli, costituendo un nuovo centro per la prevenzione delle frodi, dove “le operazioni sono svolte in parte in modalità automatica grazie all’intelligenza artificiale, ma a corredo lavora una squadra di analisti antifrode che esaminano le varie segnalazioni che secondo gli algoritmi nascondono il rischio di frodi”. II compito del centro di prevenzione frodi di Poste è vigilare 24 ore al giorno sulla sicurezza delle transazioni effettuate nei 13 mila uffici postali e online.
Del Fante: “Un tassello essenziale nella nostra strategia”
Secondo l’Ad di Poste Matteo Del Fante, riporta il quotidiano, “iI Centro antifrodi rappresenta un tassello essenziale della più ampia strategia di contrasto alle frodi sviluppata da Poste negli ultimi anni”. “Se ci riferiamo, per esempio, alle cessioni dei crediti fiscali – prosegue – possiamo rilevare che Poste ha acquistato 11,9 miliardi di euro di crediti, il 97% dei quali da persone fisiche in linea con la volontà del legislatore di favorire i ceti meno abbienti. Dei 9 miliardi di euro di crediti ritenuti irregolari nel Paese, ad oggi, quelli che ci riguardano ammontano a poco più del 3% del totale acquistato da Poste Italiane. A testimonianza della bontà dei sistemi di controllo adottati dalla nostra azienda”, osserva Del Fante. Nel periodo 2018-2022 gli investimenti in sicurezza di Poste sono proseguiti con una media annua di 20 milioni di euro, per un totale appunto di 100 milioni. In particolare, 49 milioni sono stati destinati al potenziamento dei sistemi di sicurezza informatica e cybersecurity. Altri 34 milioni sono serviti per rafforzare la gestione del rischio frodi, mentre 12 milioni sono stati investiti sui presidi anti-riciclaggio
Lasco: “Il nostro centro tra i più avanzati in Europa”
Dello stesso avviso il Condirettore Generale Giuseppe Lasco che fa notare come Poste sia “l’unica realtà in Italia ad avere attivato un centro di questo livello, tra i più avanzati in Europa, peraltro siamo gli unici ad aver totalmente internalizzato competenze e risorse a contrasto delle frodi sui sistemi di pagamento fisici e digitali”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.