Poste Italiane si impegna quotidianamente per poter raggiungere l’obiettivo zero emissioni in anticipo rispetto ai tempi previsti dagli accordi internazionali e dall’Agenda 2030 Onu. Per questa sua leadership, Poste è stata citata dal Sole 24 Ore, che in un rapporto ha parlato del contributo delle aziende alla neutralità climatica.
L’impegno per frenare i cambiamenti climatici
Come ricorda l’articolo, contribuire all’obiettivo net zero per frenare i cambiamenti climatici – vale a dire dimezzare le emissioni entro il 2030 e azzerarle o compensarle entro il 2050 – è un obbligo morale e in molti casi normativo per tutti: per i Governi (vincolati dagli Accordi di Parigi, dall’Agenda 2030 Onu e dalle norme Ue), per i cittadini e le imprese. “Non stupisce, dunque, che molti Leader della sostenibilità 2023 abbiano incorporato la promessa di zero emissioni nei piani industriali, riorientando le strategie attorno a questo obiettivo – spiega Lisa Dei, analista di Statista e responsabile della ricerca -. Le società migliori, poi, hanno modellato il bilancio integrato o quello di sostenibilità attorno ai 17 Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile (Sdg)”.
Zero emissioni entro il 2030
In questo settore, sottolinea il quotidiano economico, emblematici i casi di chi si è impegnato a raggiungere gli obiettivi ambientali prima del 2050. Come Poste Italiane, al lavoro per tagliare il 30% delle emissioni di CO2 entro il 2025 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, in largo anticipo rispetto al termine del 2050.