Roma, 26 giu – Crescono gli infortuni mortali sul lavoro. Nel 2018 sono stati 704 quelli accertati con un aumento del 4% sul 2017. Di questi 421, pari al 60%, sono stati fuori dall’azienda. Lo rileva l’Inail nella Relazione sul 2018 evidenziando come siano cresciute del 6% rispetto all’anno precedente anche le denunce di infortunio mortale pari a 1.218.
Anche nel primo quadrimestre del 2019, ha spiegato il presidente Massimo De Felice, si è avuto un aumento del 5,9% nel numero degli infortuni mortali denunciati rispetto allo stesso periodo del 2018. Tuttavia l’aumento “non denota una tendenza stabile. Il confronto sul primo trimestre segnava una stazionarietà”.
Sempre nel 2018 sono stare registrate poco più di 645mila denunce di infortuni con una lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%) che dovrebbe risultare più accentuata se non si considerassero per omogeneità le comunicazioni obbligatorie, il cui obbligo è intervenuto nel mese di ottobre 2017.
Le denunce di malattie sono state circa 59.500 il 2,6% in più rispetto al 2017. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37%. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono 43mila, di cui quasi il 40% per causa professionale riconosciuta. Sono stati 1.400 i lavoratori con malattia legata all’amianto.
I lavoratori deceduti nel 2018 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.177 (il 16,4% in meno rispetto al 2017) di cui 257 per amianto e il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni.
“I numeri tristi su infortuni e malattie negli ambienti di lavoro – ha evidenziato il presidente – continuano a sollecitare il rispetto scrupoloso delle regole e delle norme da parte di lavoratori e datori di lavoro. Piani di prevenzione e di controllo, modalità e volontà attuative più efficaci, che possano sfruttare appieno l’innovazione delle tecnologie”.