Roma, 1 apr – La produzione industriale italiana è stimata sostanzialmente piatta nel primo trimestre, dopo il forte arretramento di fine 2018. Nei primi tre mesi dell’anno si registra una variazione di -0,1%, dopo il -1% rilevato dall’Istat nel quarto 2018. Il contributo dell’industria alla dinamica del Pil sarà nullo. E’ quanto stima il Centro studi di Confindustria.
“La dinamica a inizio anno – afferma il CsC – è spiegata da una domanda interna ancora debole (specie nella componente investimenti) e da una domanda estera che risente del rallentamento globale, come evidenziato anche dalle indagini qualitative condotte presso gli imprenditori manifatturieri. Le prospettive – sottolinea il Centro studi degli industriali – sono orientate al ribasso”.
Il CsC, inoltre, rileva un aumento della produzione industriale dello 0,4% in marzo su febbraio, quando è stimato un calo dell’1,3 su gennaio. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, arretra in marzo del 3% rispetto allo stesso mese del 2018; in febbraio è stimata diminuire del 2,7% sui dodici mesi. Gli ordini in volume crescono in marzo dello 0,2% su febbraio (-3,2% su marzo 2018), quando sono diminuiti dello 0,3% su gennaio (-1,7% annuo).
La produzione industriale italiana, spiega il Centro studi degli industriali, nei primi mesi dell’anno ha continuato a evidenziare una forte debolezza, al di là delle fluttuazioni mensili spiegate, in gran parte, da fattori temporanei. Al rimbalzo di gennaio, dovuto anche a una ricostituzione delle scorte, sono seguiti una correzione ‘tecnica’ in febbraio – che ha parzialmente annullato la crescita precedente – e un marginale consolidamento in marzo.
La debolezza dell’attività industriale italiana è legata principalmente alla fragilità della domanda interna (specie degli investimenti), verso la quale vanno circa i 2/3 della produzione complessiva. Anche la domanda estera stenta a ripartire, risentendo del rallentamento globale: in febbraio l’export verso i paesi extra-Ue è diminuito del 2,2% (dopo un rimbalzo a gennaio), nonostante la forte crescita dei prodotti della cantieristica navale. L’Istat ha, inoltre, rilevato un peggioramento dei giudizi sugli ordini esteri in febbraio e marzo, a conferma della scarsa vivacità di questa componente della domanda.