Roma, 12 apr – Ad aprile sono circa 415 mila le entrate programmate dalle imprese ed oltre 1,3 milioni se si osserva il trimestre aprile-giugno 2019. Si conferma ad aprile la tendenza a una crescita congiunturale dei contratti, in particolare nel comparto dei servizi turistici, incoraggiato nelle previsioni degli operatori dai numerosi “ponti” offerti dalle festività presenti nel mese. In chiave tendenziale si registra, però, una generale lieve flessione rispetto ad aprile del 2018, che testimonia una sostanziale tenuta di numerosi comparti produttivi che tuttavia non compensano i rilevanti cali di entrate evidenziati nel commercio e nei servizi alle famiglie.
Nonostante le incertezze sui mercati internazionali che condizionano le esportazioni del nostro made in Italy, pesando quindi sulle scelte occupazionali degli operatori in particolare del settore alimentare (tra aprile 2018 e aprile 2019: -6,1%), si registra una crescita complessiva delle entrate programmate nell’industria (+3,2% su base annua, pari a 3.550 contratti in più): sono le “industrie della moda”, insieme ai comparti della metallurgia e della meccatronica a caratterizzare il saldo positivo del settore. Male, invece, i servizi che evidenziano una flessione del 4,4% delle entrate programmate rispetto ad aprile 2018, trainati verso l’area negativa, come detto, dai circa 6,9 mila contratti in meno previsti nel commercio. Queste ed altre indicazioni emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Osservando, inoltre, le dinamiche delle imprese che prevedono assunzioni, si nota come continui ad aumentare la numerosità delle stesse per il secondo mese consecutivo, superando ad aprile la soglia delle 235,6 mila aziende (seconda migliore performance tra aprile 2018 ed aprile 2019).
Il Borsino delle professioni presente nel Bollettino Excelsior mostra come sia più contenuta, in generale, l’incidenza delle figure di difficile reperimento sul totale delle entrate registrandosi, di fatto, un allentamento della “tensione” evidenziata ad inizio anno: ad aprile è atteso, infatti, un 27% circa a fronte del picco di gennaio (31%), ma tale quota resta ancora distante dai livelli di aprile del 2018 (erano il 21% le entrate di difficile reperimento).
A livello territoriale si evidenzia, infine, come il flusso delle entrate previste ad aprile nelle regioni del Centro risulti in crescita rispetto allo stesso mese del 2018 (+3 mila), mentre è particolarmente pronunciata la flessione attesa nel Sud e Isole (-10 mila entrate). In lieve riduzione le previsioni per le regioni del Nord Est e sostanzialmente stabili quelle del Nord.