Un sistema di intelligenza artificiale per il distanziamento sociale in spazi aperti, per il trasporto pubblico ma anche per il calcolo in tempo reale delle distanze interpersonali e del livello dinamico del rischio di contagio in luoghi pubblici e di lavoro. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca OpenAir di Unimore, coordinato dal professor Marko Bertogna del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche (FIM). Il progetto OpenAir, che ha ricevuto dalla Regione un contributo di 120.000,00 euro, prevede l’estensione dell’infrastruttura tecnologica sviluppata all’interno della Modena Automotive Smart Area (MASA) affinché venga convenientemente utilizzata per finalità di monitoraggio del distanziamento sociale in ambiti pubblici, settando opportune soglie di allarme in base alle metriche rilevate (distanze tra pedoni o biciclette, densità di persone, tempo di permanenza a distanze ravvicinate, ecc.). Il rilevamento di assembramenti di persone o di situazioni di rischio oltre le soglie di allarme sarà opportunamente segnalato alle forze di polizia, permettendo loro di focalizzare meglio i controlli. Inoltre, si prevede, in accordo con la Questura, la predisposizione di due droni, comandati dalle Forze dell’Ordine autorizzate, per l’invio di stream video all’infrastruttura MASA, e la relativa elaborazione automatica delle immagini ricevute. Il progetto si avvarrà dell’attuale collaborazione esistente tra l’Università di Modena e Reggio Emilia ed il Comune di Modena attraverso la Polizia Locale, già inquadrata all’interno del partenariato pubblico-privato di MASA.
Sei mesi di analisi
Il progetto, che si appoggia alle competenze presenti nel Centro Interdipartimentale AIRI (Artificial Intelligence Research and Innovation Center), tramite il laboratorio High-Performance Real-Time ( HiPeRT), diretto dal prof. Marko Bertogna, si prevede partirà a settembre 2020 e si concluderà nell’arco di 6 mesi. L’infrastruttura MASA attualmente esistente è già in grado di identificare con un ottimo grado di precisione la posizione di pedoni e veicoli all’interno dell’area modello. Al termine del progetto i ricercatori Unimore si attendono l’estensione di rilevamento e tracciamento in tempo reale oltre i limiti della attuale area MASA, attraverso l’installazione di ulteriori piattaforme computazionali per l’elaborazione dei dati di un maggiore numero di telecamere di videosorveglianza (già presenti sul territorio cittadino), con particolare riferimento a quelle posizionate in ambienti particolarmente a rischio, quali la prospiciente stazione dei treni, l’ingresso di supermercati, edifici pubblici, ecc.