Roma, 28 mag – Cauto ottimismo rispetto alla propensione di viaggio degli italiani che sembrano disposti a viaggiare di più. L’87% della popolazione tra i 18 e i 65 anni ha infatti potuto godere di una vacanza lunga, superiore alle 4 notti, tra marzo 2017 e marzo 2019. Secondo i dati di HomeAway, esperto delle case per vacanza, e Ciset, Centro internazionale sull’economia turistica fondato da Università Ca’ Foscari di Venezia e Regione Veneto contenuti nella seconda edizione del barometro sull’affitto di case per vacanza in Italia, sono stati 6 milioni in più gli italiani ad aver fatto una vacanza lunga tra marzo 2017 e marzo 2019 pari a 32,8 milioni contro i 27,6 milioni del biennio 2016-2018.
L’aumento si registra anche tra coloro che hanno trascorso almeno 1 soggiorno breve; nel periodo preso in analisi sono stati 33,9 milioni contro i 29,9 milioni del 2018.
Ottimistiche anche le previsioni di vacanza per il 2019, anno in cui l’89% degli italiani ha in programma almeno un soggiorno fuori casa tra aprile e dicembre. Di questi, il 43% opterà sicuramente per una località dove sia garantita un’offerta di case vacanza, altrimenti cambierà destinazione. Il turismo italiano legato alle case per vacanza genera un fatturato importante; si stima infatti che nel 2018 il dato complessivo si sia aggirato intorno ai 2,9 miliardi di cui poco meno di 1 miliardo è legato alle sole spese di affitto. 1,9 miliardi sono invece le spese extra, all’interno delle quali la ristorazione è la voce principale e conta per il 41% del totale
I dati più interessanti di questo studio emergono proprio dal campione di indagine di chi sceglie sia case per vacanza che hotel. Questo segmento è composto per la maggior parte da giovani (il 40% ha meno di 34 anni) e adulti (il 23% ha tra i 35 e i 44 anni), risiede soprattutto al Nord (il 45%) o al Sud (24%) e ha uno status socioeconomico medio-alto, sia in termini di istruzione che di ceto sociale. Rispetto agli altri profili ha una maggiore propensione al viaggio: quasi l’80% di loro ha fatto almeno 2 vacanze lunghe e 2 short break negli ultimi due anni e, tra le due tipologie di alloggio (case per vacanza e hotel), il 56% di loro valuta e sceglie la prima.
Le destinazioni preferite da questo segmento di viaggiatori sono in assoluto le località balneari, che registrano il 47% delle preferenze, seguite dalle città d’arte (22%) e dalla montagna (11%). L’appartamento è la tipologia di alloggio più gettonata, scelta dal 52% degli intervistati, seguita dalla casa indipendente/villetta (25%). Le altre tipologie di alloggio legate alla vacanza scelta (ad esempio bungalow per le vacanze al mare, baita per la montagna) contano per il 20%.
Le piattaforme online specializzate in affitti turistici sono il principale canale di informazione e prenotazione (37%), seguito dalle Ota e dai portali delle destinazioni turistiche, che registrano il 32% e il 30% delle preferenze, rispettivamente. Il passaparola tradizionale è ancora scelto dal 29% degli intervistati, mentre il 13% è un repeater (sceglie, cioè, sempre lo stesso alloggio). Chiudono le agenzie di viaggi (8%) e le agenzie immobiliari (7%).
La prima caratteristica presa in considerazione in fase di valutazione dell’alloggio è la posizione e il prezzo (voto 4 su 5), seguito dall’ambiente e i dintorni della casa (voto 3,8 su 5) e infine le recensioni su internet e il contatto diretto con i proprietari e i gestori di case vengono valutati con un voto di 3,6 su 5.