Nelle 40.199 edifici scolastici nell’anno scolastico 2020-21 risultano installati 2.425 impianti fotovoltaici, pari al 5,6% del totale. Rispetto a tre anni fa c’è stato un miglioramento della situazione delle scuole ma anche una preoccupante difformità sui territori, con il Sud e le Isole molto lontani dal Nord in termini di risparmio di energia e il Centro in posizione intermedia. È quanto emerge da una rielaborazione di Tuttoscuola su dati del Portale del Ministero dell’istruzione.
I dati del ministero
Il portale dati del Ministero, nella recentissima pubblicazione dei dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, riserva appositamente uno specifico aggiornamento dedicato a “Accorgimenti per la riduzione dei consumi di energia (dall’a.s. 2020-2021)”, precisando che “nel flusso di dati sono contenute informazioni riguardanti gli accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici adottati negli edifici delle scuole di ogni ordine e grado Statali”.
Le misure adottate
Il raffronto con i dati di tre anni prima consente di evidenziare un miglioramento per tutti i parametri rilevati: installazione dei doppi vetri, isolamento di pareti e coperture, zonizzazione dell’impianto termico, installazione di impianti fotovoltaici. L’unica voce che non ha registrato miglioramenti è quella, piuttosto generica, degli “Accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici”, attestata mediamente, come tre anni fa, al 57,5% degli edifici scolastici coinvolti. Si tratta di una media nazionale che nasconde una situazione notevolmente differenziata tra i territori.
Veneto capofila
Secondo l’approfondimento di Tuttoscuola, se infatti, nel Veneto in quasi 8 edifici scolastici su 10 (79,1%) vengono rilevati questi accorgimenti virtuosi, all’opposto in Calabria sono stati messi in atto gli accorgimenti in poco più di 2 edifici su 10 (23,7%). Complessivamente nelle regioni del Nord Ovest quegli accorgimenti sono presenti nel 69%, nelle regioni del Nord Est nel 66%, mentre nelle Isole e nelle regioni del Centro la percentuale è di poco inferiore alla media nazionale. Invece le regioni del Sud non vanno oltre il 43,4% complessivo.