La sede centrale di Poste Italiane ha presentato un nuovo master, incentrato sulla sicurezza fisica e digitale, nato dalla collaborazione tra l’azienda e il Campus Biomedico di Roma, dal nome “Homeland Security – Sistemi, metodi e strumenti per la security ed il crisis management”.
La facoltà d’Ingegneria del Campus Biomedico
Il master di secondo livello, nato dalla collaborazione tra Poste Italiane e la facoltà di ingegneria del Campus Biomedico, si pone l’obiettivo di formare giovani professionisti della sicurezza fisica e digitale. “Da quasi vent’anni – spiega il direttore scientifico del master Roberto Setola -abbiamo anche una facoltà di ingegneria, dove eroghiamo corsi di ingegneria industriale, ingegneria biomedica, ingegneria chimica e, da qualche anno, anche di ingegneria per sistemi intelligenti, oltre a una facoltà legata a tutto quello che è lo sviluppo sostenibile”. In quest’ambito, spiega Setola, “la sicurezza è uno degli aspetti principali”.
A chi si rivolge il master?
L’idea dietro al master è quella di formare “figure integrate”, cioè “professionisti che operino nella sicurezza e che siano in grado di vedere il problema a 360 gradi”. I 15 anni di esperienza sono la riprova, secondo il direttore scientifico, “di un prodotto formativo che serve, che è utile e che, soprattutto, ha un tasso di occupazione estremamente elevato”. “Poste Italiane –sottolinea Setola – ha sempre creduto in questo progetto di Master, avendo sposato la sua filosofia”. L’Azienda, infatti, ha creato una direzione “dove gli aspetti di safety, di security e di cybersecurity sono integrati”. Si tratta infatti di un campo fondamentale per un’azienda che conta circa 120.000 dipendenti e 35 milioni di clienti che si affacciano ogni giorno ai servizi postali, assicurativi e finanziari.
Poste Italiane e la sicurezza
Questo master conferma quindi l’attenzione di Poste Italiane sia per i giovani che per la formazione, specialmente in un ambito come la sicurezza. Rocco Mammoliti, responsabile della sicurezza informatica di Poste Italiane, sottolinea come “i progetti innovativi sono fondamentali, soprattutto nel campo della cybersecurity, perché chi attacca dall’esterno normalmente utilizza le tecnologie migliori e più innovative. Anche noi che ci dobbiamo difendere, che dobbiamo tutelare l’azienda e gli asset dell’azienda, dobbiamo essere allo stato dell’arte sotto ogni punto di vista, sia in termini di competenze che di strumenti tecnologici”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.