Roma, 24 giu – L’euro continua ad apprezzarsi sul dollaro e a quota 1,1392 rispetto al biglietto verde si porta ai massimi da oltre tre mesi a questa parte, su valori che non si registravano dal 21 marzo scorso. Più che spinte rialziste sulla valuta unica, a muovere la parità sono i deprezzamenti del dollaro legati alle crescenti attese di un taglio dai tassi di interesse da parte della Federal Reserve a luglio. Il dollaro cede terreno anche sulla valuta giapponese, a 107,34 yen.
La stessa Bce ha comunque mostrato una sterzata espansiva nelle ultime settimane. Prima con l’intervento del presidente Mario Draghi al simposio annuale di Sintra, in Portogallo, in cui ha detto che in assenza di progressi sulla normalizzazione dell’inflazione serviranno altri stimoli.
Poi con il bollettino economico, in cui l’istituzione ha ribadito che il Consiglio direttivo è pronto ad avvalersi di tutti i suoi strumenti in caso di sviluppi avversi del quadro.
In particolare è stata evocata anche la possibilità di riprendere gli acquisti netti di titoli e questo ha avuto un effetto di sostegno su tutte le emissioni dell’area euro, Italia inclusa con moderazioni di rendimenti e spread sui Btp.
Linea morbida che al tempo stesso ha anche innescato una inconsueta polemica con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sostiene che l’euro sarebbe sottovalutato. Questioni che potrebbero essere affrontate nel corso del vertice dei leader mondiali del G20 di questo fine settimana a Osaka, in Giappone.