Roma, 16 ago – Un cielo stellato che lascia senza fiato e un percorso gastronomico dedicato alle migliori delizie della Sabina. Il tutto all’interno di uno dei borghi più belli d’Italia, arroccato sulle rive del Lago del Turano in provincia di Rieti. E’ difficile, con questi “ingredienti”, resistere al richiamo di “Mangiando sotto le stelle”, che sabato 17 agosto tornerà ad animare il paese di Castel di Tora. Da un lato ci sarà un cielo stellato che lascia senza fiato, straordinariamente limpido e buio, nel quale si stagliano imponenti le costellazioni dello Zodiaco e la Via Lattea; e dall’altro un irresistibile tour culinario che prenderà il via alle 19, con le abili cuoche del posto pronte a deliziare anche i palati più esigenti.
Tra spettacoli folcloristici e musicali che andranno avanti fino a notte inoltrata, si potranno assaggiare la trippa alla romana, i fagioli con le cotiche, le pizze fritte, gli arrosticini, le salsicce alla brace e altre specialità del Turano; ci sarà spazio anche per l’amatriciana preparata dalla Pro Loco di Amatrice, per i dolci e per una degustazione dei migliori vini del territorio. Terminata la cena, basterà alzare gli occhi per scoprire i segreti più nascosti della luna, sorvolando con lo sguardo le valli e le pianure e lasciandosi rapire dalle centinaia di stelle che illuminano il paese. Abitato nel corso dell’anno da meno di 300 persone, ogni estate Castel di Tora torna ad animarsi e ad accogliere i castelvecchiesi sparsi nel mondo e i visitatori che restano rapiti dalla bellezza di questo piccolo presepe nel cuore del Lazio.
“Mangiando sotto le stelle” è solo uno degli eventi di punta dell’Estate Castelvecchiese, giunta alla 27esima edizione. Castel di Tora fa parte del prestigioso club dei borghi più belli d’Italia e offre ai turisti angoli caratteristici e scorci mozzafiato. Al suo interno è possibile passeggiare passando sotto la torre esagonale medievale dell’XI secolo, adiacente al Palazzo Scuderini, e poi su per i vicoli che conducono a piazzette ben tenute e curate; e ancora scoprire la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista, la Fontana del Tritone e archi, scalinate, grotte e cantine scavate nella roccia. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia: a lei è dedicato un santuario, che si erge su una collina attigua al paese.