Roma, 14 mar – Nel 2018 la disoccupazione si riduce in tutta Italia ma i divari rimangono accentuati: il tasso nel Mezzogiorno (18,4%) è quasi tre volte quello del Nord (6,6%) e quasi il doppio di quello del Centro (9,4%). Lo ha reso noto l’Istat.
Nel complesso, il 2018 si caratterizza per un incremento dell’occupazione simile nelle tre ripartizioni. Il tasso di occupazione dei 15-64enni aumenta nel Nord di 0,6 punti, nel
Centro e nel Mezzogiorno di 0,5 punti. Tuttavia, mentre nel Centro-nord il tasso di occupazione raggiunge livelli superiori a quelli del 2008, arrivando al 67,3% nel Nord e al
63,2% nel Centro, nel Mezzogiorno è più basso di 1,5 punti percentuali (44,5%).
In confronto al 2017, nel Nord il tasso di occupazione sale in tutte le regioni: gli incrementi più elevati si segnalano in Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e Piemonte (rispettivamente +1,0, +0,8 e +0,7 punti le ultime due). Tutte le regioni del Nord, con l’eccezione di Liguria e Emilia-Romagna, superano i livelli del 2008, anche con sostanziosi incrementi come nel caso delle Province autonome di Bolzano e Trento (+3,1 e +2,3 punti). Il tasso di disoccupazione si riduce rispetto a un anno prima in tutte le regioni con l’eccezione di Liguria e Veneto (dove cresce di 0,4 e 0,1 punti) e Friuli-Venezia Giulia (dove resta invariato).
Nelle regioni del Centro il tasso di occupazione cresce soprattutto nelle Marche (+2,5). Superano i livelli del 2008 Toscana e Lazio (rispettivamente +1,3 e +0,7 punti percentuali); di contro in Umbria l’indicatore risulta di 2,3 punti sotto al dato 2008. Il Lazio è l’unica regione del Centro con un aumento del tasso di disoccupazione (0,5 punti) rispetto a un anno prima. Nelle Marche il calo è invece molto pronunciato (-2,5 punti).
Nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione interessa tutte le regioni con l’eccezione di Campania (-0,4 punti) e Basilicata (-0,1 punti). Gli incrementi più accentuati si stimano in Sardegna e Molise (rispettivamente +2,3 +1,7), seguiti da Calabria, Abruzzo e Puglia (+1,3, +1,2 e +1,0 punti). Tra le regioni del Mezzogiorno, solo la Sardegna supera i livelli del tasso di occupazione del 2008 (+0,4 punti), seppure per la Basilicata lo scostamento sia minimo (-0,2 punti). Rispetto al 2017 il tasso di disoccupazione si riduce in quasi tutte le regioni, specie in Puglia (-2,8 punti). In Calabria e Sicilia invece l’indicatore rimane invariato.