Il totale delle pensioni con decorrenza nel 2021 è di 877.724, per un importo medio mensile alla decorrenza di 1.203 euro: di queste, 490.097 sono riferite a donne, per un importo medio mensile di 1.018 euro, e 387.627 a uomini, con 1.436 euro mensili. Questo quanto emerge dall’osservatorio Inps sul monitoraggio dei flussi di pensionamento, relativo alle pensioni con decorrenza nel 2021 e nei primi sei mesi del 2022, con rilevazione al 2 luglio 2022.
Nel primo semestre del 2022
Le nuove pensioni con decorrenza nel periodo gennaio-giugno 2022 sono state 390.932 in totale, per un importo medio mensile di 1.173 euro: anche in questo caso prevalgono per numero le pensioni femminili, 212.623 contro le 178.309 maschili, a fronte però di un importo medio mensile più basso (959 euro contro i 1.427 euro degli uomini). Questi valori – specifica l’Inps – si riferiscono alle pensioni di vecchiaia, anticipate, di invalidità, ai superstiti del FPLD, della Gestione Dipendenti Pubblici e delle gestioni degli autonomi, compresi i parasubordinati e agli assegni sociali.
Il dettaglio
In particolare, per quanto riguarda le singole categorie, le pensioni con decorrenza 2021 sono state: 282.509 pensioni di vecchiaia (compresi gli assegni sociali), 293.906 pensioni anticipate, 50.007 pensioni di invalidità e 251.302 pensioni ai superstiti. Nei primi sei mesi del 2022: 132.467 vecchiaia, 131.898 anticipate, 17.829 invalidità e 108.738 superstiti. Analizzando le singole gestioni, il FPLD ha totalizzato 379.312 pensioni nel 2021 e 179.353 nei primi sei mesi del 2022; seguono la gestione dipendenti pubblici con rispettivamente 165.161 e 50.766, artigiani (94.107 e 43.655), commercianti (82.660 e 38.512), parasubordinati (39.733 e 18.784) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (40.387 e 18.264). Gli assegni sociali sono stati 76.364 nel 2021 e 41.598 nei primi sei mesi del 2022.