Continua l’impegno di Poste Italiane per i valori di inclusione sociale e l’attenzione per le donne vittime di violenza con il progetto “Autonomia abitativa donne vittime di violenza”, nell’ambito dei progetti di sostenibilità. Oggi a Bari il responsabile di Immobiliare per l’area Sud Antonio Napolitano ha consegnato al Sindaco Antonio de Caro e a Francesca Bottalico, Assessora alla Città solidale e inclusiva del Comune di Bari, le chiavi dell’appartamento che sarà ceduto per i prossimi 3 anni al Comune stesso.
Decimo immobile per le donne vittime di violenza
Dopo Brescia, Vercelli, Padova, Bologna, Macerata, Napoli, Roma, Salerno e Messina anche Bari avrà dunque una casa di semi autonomia destinata a donne in uscita dalla violenza di genere L’Azienda guidata dall’ Ad Matteo Del Fante ha già destinato nel corso del 2022 altri nove immobili su tutto il territorio italiano, ad Associazioni del Terzo settore o a Centri Antiviolenza. Quello di Bari è uno dei 10 alloggi appartenenti al patrimonio immobiliare di Poste Italiane da destinare attraverso il comodato d’uso gratuito alle donne, spesso con figli minori, che si trovano in condizione di particolare disagio economico. L’obiettivo è quello di supportarle e accompagnarle nel percorso di reinserimento sociale.
Il plauso del sindaco di Bari
L’appartamento di Bari dispone di 4 posti letto, a seconda della presenza o meno di figli. I percorsi che si attiveranno durante i tre anni di comodato d’uso saranno circa 25, per un totale di 200 percorsi in tutta Italia per la durata dell’intero progetto. Antonio De Caro, sindaco della città di Bari, commenta: “Oggi, come ogni anno, abbiamo organizzato diverse iniziative per ricordare le vittime baresi di femminicidio, un gesto che, nel ricordo di queste donne e di ciò che hanno subito, ci auguriamo possa generare un cambiamento culturale soprattutto nelle giovani generazioni. Purtroppo, però, la cronaca quotidiana e i dati ci dicono che la situazione è ancora sconfortante: solo quest’anno sono stati oltre 170 gli accessi al nostro Centro antiviolenza, con 43 prese in carico, 14 interventi in emergenza e 6 inserimenti in strutture protette. Questo significa che dobbiamo continuare a lavorare tanto sulla prevenzione, sull’ascolto e sull’eduzione al rispetto dell’altro. Dobbiamo da un lato intervenire su percorsi educativi e culturali tarati su un’affettività sana e paritaria, dall’altro supportare le vittime con servizi e progettualità adeguati e in grado di garantire loro un’alternativa possibile. Questa preziosa collaborazione con Poste Italiane va esattamente in questa direzione, in quanto rappresenta uno strumento concreto a sostegno delle donne, come pure dei bambini, che in questo luogo protetto potranno trovare un rifugio sicuro e riprendere in mano le loro vite”.